28 aprile, Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro
Tutela e sicurezza per chi si prende cura: l’impegno degli e delle assistenti sociali
In occasione della Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro del 28 aprile 2025, promossa dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), l’Ordine interregionale Assistenti Sociali del Piemonte e della Valle d’Aosta intende richiamare l’attenzione sull’importanza di garantire condizioni di lavoro sicure per le professioni di aiuto, e in particolare per gli e le assistenti sociali, troppo spesso esposti a rischi fisici, emotivi e relazionali.
L’esercizio della professione dell’assistente sociale si fonda infatti sulla prossimità alle persone, sulla capacità di accoglienza, ascolto e sostegno nei momenti più critici dell’esistenza. Un lavoro ad alta intensità relazionale che comporta una continua esposizione a situazioni di sofferenza, conflitto, vulnerabilità. In questo contesto, la tutela della salute e della sicurezza sul lavoro assume un valore
fondamentale e imprescindibile.
Negli ultimi anni si registra un preoccupante incremento di episodi di aggressione ai danni di assistenti sociali, sia nei confronti delle singole persone che delle strutture in cui operano. A questo si aggiunge un rischio meno visibile ma altrettanto grave: il burnout professionale, conseguenza di relazioni prolungate e stressanti vissute in ambienti lavorativi spesso privi del necessario supporto organizzativo e psicologico.
È pertanto necessario promuovere una cultura della prevenzione che non si limiti agli aspetti materiali, ma che abbracci in maniera integrata tutte le dimensioni del lavoro sociale. Ciò significa garantire ambienti di lavoro sicuri, progettati con attenzione alla protezione degli operatori, dotati di uscite di emergenza e sistemi di controllo degli accessi che tutelino l’incolumità di chi vi opera.
Ma sicurezza significa anche offrire strumenti professionali adeguati: l’accesso sistematico alla supervisione professionale, intesa come spazio di riflessione e rielaborazione delle esperienze vissute; una formazione continua orientata alla gestione delle situazioni critiche e potenzialmente conflittuali; e, non da ultimo, la promozione di una rappresentazione corretta e rispettosa della professione, soprattutto nella comunicazione pubblica e mediatica, per contrastare stereotipi e pregiudizi che alimentano sentimenti di ostilità e sfiducia.
In questa direzione si colloca la partecipazione dell’Ordine al Gruppo di lavoro Inter-Ordini per la stesura del vademecum “Aiutiamo chi cura: istruzioni per l’uso”, che raccoglie buone pratiche a sostegno dei professionisti del sociale e della sanità, nonché l’avvio della collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti per una narrazione corretta e rispettosa del ruolo dell’assistente sociale.
Come dichiarato dal Presidente Antonio Attinà: «La tutela della sicurezza passa anche attraverso la tutela della professione, oggi spesso oggetto di una rappresentazione distorta che alimenta sentimenti di sfiducia e ostilità nei confronti degli operatori. In questa giornata internazionale, rinnoviamo con forza il nostro impegno: non vi può essere reale benessere nei servizi senza la sicurezza di chi vi opera. Solo un’azione condivisa, fondata sulla corresponsabilità istituzionale e culturale, potrà assicurare ai professionisti del sociale le condizioni necessarie per svolgere il proprio ruolo in modo efficace, protetto e dignitoso».