28 settembre, Giornata internazionale per l’aborto libero e sicuro
Ordine Assistenti Sociali Piemonte: insufficiente il numero di Assistenti Sociali nei consultori, non sono rispettati gli standard di legge
L’Ordine Assistenti Sociali del Piemonte esprime la propria posizione in merito a questa giornata ricordando che «nel mandato dell’Assistente Sociale è centrale il sostegno rivolto ad ogni persona affinché possa autodeterminarsi e agire attivamente attraverso un percorso teso a valorizzare le risorse di ognuno, riconoscendo la centralità e l’unicità della persona stessa» (art.26 codice deontologico).
La donna in consultorio viene sempre ascoltata e informata delle alternative possibili alla scelta di interrompere la gravidanza, con delicatezza ed attenzione (come peraltro previsto dalla stessa legge 194/1976), attraverso un intervento professionale qualificato.
L’intervento dell’Assistente sociale, in questo difficile momento di vita, avviene su richiesta della donna adulta o su invio di altri professionisti, ad esempio nel caso di una minorenne. Durante il colloquio si apre uno spazio di ascolto e di comprensione delle circostanze in cui la donna si trova, il contesto di vita e di relazione. Si instaura così una relazione di fiducia che accompagna una scelta che è, e resta, sempre della donna e non può essere messa in discussione, nel rispetto del principio etico deontologico del sostegno al diritto della persona ad autodeterminarsi.
Spesso si pensa che in queste situazioni il problema sia economico, ma non è sempre così. A volte possono emergere richieste d’aiuto complesse: situazioni conflittuali, di rischio, di sfruttamento, o semplicemente un momento non adatto per divenire madre. Ci vuole tempo per intraprendere percorsi di cambiamento, mentre la scelta di diventare madre o meno, quando la gravidanza non è stata programmata, ha un tempo definito per legge di 90 giorni.
L’Ordine regionale assistenti sociali da anni sottolinea come nella scelta influiscano anche le politiche sociali di sostegno alle famiglie. La nascita di un figlio necessita di adeguate strutture pubbliche per la custodia e la cura dei bambini, di tempi lavoro più armonici per garantire la presenza dei genitori accanto ai figli e di percorsi dedicati che li accompagnino nelle fasi di crescita più difficili, sostenendoli sino all’inserimento nella vita adulta. Gli interventi erogati attraverso bonus non sembrano rappresentare un reale aiuto strutturale ed organizzato.
La consigliera dell’Ordine assistenti sociali del Piemonte Sabrina Testa osserva: «La scelta di una donna di proseguire o interrompere la gravidanza, difesa dalla legge 194 del 1978, rappresenta per lei una possibilità reale e concreta di decidere sul proprio presente e sul proprio futuro. La donna che accede alle strutture pubbliche incontra professionisti socio sanitari, tra cui assistenti sociali, che l’aiutano a dar voce alle proprie riflessioni, permettendole così di maturare la consapevolezza che le permetterà di fare la scelta migliore».
Il Presidente dell’Ordine Assistenti Sociali del Piemonte, Antonio Attinà, conclude: «Questo delicato lavoro professionale ad oggi è garantito da un numero carente di assistenti sociali presenti. Nei Consultori del Piemonte sono assunte soltanto 1 su 4 professioniste previste dagli standard del DM. 77 23.05.2022. Auspichiamo che il rafforzamento del personale nei consultori sia considerato, nell’agenda politica, una priorità urgente. Molte donne affrontano la notizia della gravidanza in solitudine, senza un compagno di vita, oppure senza la possibilità di una reale condivisione emotiva con chi sta loro accanto. La presenza dell’assistente sociale può essere un aiuto nel raggiungere l’autodeterminazione necessaria. Per questo riteniamo che vada difeso questo diritto fondamentale di una donna, che come tutti i diritti non è mai conquistato per sempre, anzi bisogna continuare ad agire per proteggerlo».