Il 4 ottobre 2024 al Circolo dei Lettori, il Presidente Antonio Attinà è intervenuto alla presentazione del libro “Il lupo di Bibbiano”

Il 4 ottobre 2024 ore 18.30 presso il Circolo dei lettori di Torino, all’interno dell’importante “Torino Crime Festival”, si è tenuta la presentazione del libro “Il lupo di Bibbiano”, di Luca Bauccio, avvocato penalista, coinvolto nella vicenda. L’Ordine Assistenti Sociali del Piemonte è stato invitato alla presentazione ed il Presidente Antonio Attinà è intervenuto fra i relatori per portare la voce della comunità professionale in questa vicenda che tanto ci ha coinvolte/i come professioniste/i.

Il libro è stato presentato all’interno del Torino Crime Festival, festival dedicato alla criminologia ed allo storytelling di fenomeni criminali, motivo per cui, nel corso della presentazione si è parlato dei vari intrecci di verità e menzogne che hanno sconvolto l’opinione pubblica. Sono intervenuti, oltre a Bauccio e Attinà, anche l’Avvocato Claudio Strata, Segretario Ordine Avvocati di Torino e Sherif El Sebaie, opinionista, che ha moderato l’evento.

Queste le parole di Attinà sul cambio della narrazione del servizio sociale, per mettere in evidenza come verità giuridica e giornalistica talvolta abbiano un luogo di incontro e confronto e talvolta vadano per strade differenti: «La verità – ha detto il presidente – è molto impegnativa; per avere davvero riscontro della verità bisogna cercarla, bisogna approfondire, bisogna conoscere. Spesso invece nella nostra società siamo abituati a ricevere la prima informazione che arriva e spesso il web ci propone un tutto e subito. Sta quindi a noi assistenti sociali provare a costruire nuovi canali comunicativi, provare a costruire percorsi che permettano di cambiare una narrazione fuorviante e poco vicina alla reale immagine dell’assistente sociale. I giornalisti sono interlocutori importanti i questo percorso».

«Per noi assistenti sociali – continua Attinà – non è facile raccontare aspetti privati delle persone, abbiamo segreti d’ufficio e diventa difficile comunicare certe volte. A volte siamo costretti coscientemente a non rispondere ad alcune domande. In quei casi purtroppo non sempre si capisce che si sta cercando di proteggere una persona fragile».

Così Bauccio sul lavoro dell’assistente sociale: «Dopo aver letto migliaia di pagine di relazioni scritte da assistenti sociali non riesco a immaginare un mondo e una società senza servizi sociali».

«Per la professione – conclude Sabrina Testa, Consigliera Ordine Assistenti Sociali del Piemonteè fondamentale partecipare a eventi di questo genere perché permette di portare la voce della comunità professionale ad un pubblico più ampio. La narrazione è cambiata dopo i fatti Bibbiano ed è ora di riscrivere una narrazione nuova, più aderente a quelle che sono le necessità di tutela dei bambini e delle famiglie fragili in cui essi vivono».