Il Consiglio regionale si unisce al cordoglio della famiglia e dell’intera comunità professionale per la perdita della Professoressa Maria Dal Pra Ponticelli, si associa al ricordo della persona, del suo impegno, delle sue opere, nelle parole della prof. Marilena Dellavalle che ringraziamo per questo importante contributo.
Maria Dal Pra Ponticelli se n’è andata stanotte a 83 anni: una notizia che ci ha colti alla sprovvista, provocando dolore e disorientamento non solo in quanti hanno avuto l’onore e il piacere di conoscerla personalmente, ma in tutti coloro che nel corso del tempo hanno anche solo potuto associare il suo nome a testi di studio, apprezzandone la lucida e organica capacità di affondare il pensiero nelle pieghe più recondite della disciplina, senza mai perdere il contatto con la dimensione operativa.
Maria Dal Pra Ponticelli: un nome, una figura, un simbolo che crea comunità, perché accomuna diverse generazioni di professionisti, studenti, docenti e formatori del servizio sociale che si riconoscono in quell’autorevole contributo che ha consentito allo stesso servizio sociale di aprirsi uno spazio accademico e di qualificare l’azione professionale.
Nel 1958, Maria consegue il titolo di assistente sociale presso la Scuola ENSISS di Firenze che frequenta contemporaneamente all’università, laureandosi in psicopedagogia. Dopo una breve esperienza professionale presso l’Istituto Servizio sociale Case per Lavoratori (ISSCAL), nel 1960 inizia la sua collaborazione, come monitrice e dal 1964 come docente, con la Scuola Diretta ai Fini Speciali istituita nel 1956, presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Siena dove diventa, nel 1984, il primo professore associato di servizio sociale. Come tale, rimarrà l’unico in Italia per circa vent’anni. *
Il suo contributo scientifico al servizio sociale è difficilmente sintetizzabile in poche righe: a lei si devono monografie, curatele, saggi in volumi collettanei, articoli in riviste che hanno nel tempo costituito la testimonianza di un sapere che si andava, seppur in ritardo, stratificando anche nel nostro paese. La sua capacità di farsi interrogare e di interrogare questioni epistemologiche e metodologiche con uno sguardo interdisciplinare, senza mai perdere di vista la specificità della nostra disciplina e il suo ancoraggio alla realtà operativa, ha consentito a intere generazioni di assistenti sociali di disporre di un organico corpus di riferimenti teorici.
Ci limitiamo qui a ricordare solo la prima monografia Lineamenti di servizio sociale, edita nel 1987 da Astrolabio e l’ultima Nuove prospettive per il servizio sociale pubblicata nel 2010 da Carocci e le importanti curatele de I modelli teorici del servizio, Astrolabio, 1985; Metodologia del servizio sociale. Il processo di aiuto alle persone Franco Angeli, 1985; Il modello cognitivo umanistico nel servizio sociale, Astrolabio, 1988 che hanno riattivato il rapporto del servizio sociale italiano con la produzione scientifica internazionale.
La sua appartenenza alla comunità del servizio sociale è stata sempre genuina e vivace, oltre che autorevole, sia nella sua esperienza all’interno prima del Coordinamento Nazionale Docenti di Servizio sociale e poi dell’AIDOSS (Associazione Italiana Docenti di Servizio sociale ora SocISS – Società Italiana di Servizio sociale) – di cui è stata co-fondatrice e a cui non ha mai negato il suo contributo, neppure negli ultimi mesi della sua vita – sia in quella all’interno dell’AssNAS (Associazione Nazionale Assistenti Sociali) della cui Segreteria Nazionale è stata componente dal 1979 al 1983.
Maria sarai sempre maestra di tutti noi assistenti sociali italiani, qualunque sia lo spazio all’interno del quale cerchiamo di onorare il servizio sociale.
Torino, 4 agosto 2018
Marilena Dellavalle
*Le notizie biografiche sono state fornite dalla stessa Maria Dal Pra Ponticelli.