In occasione dell’evento “Accesso al lavoro di persone con disabilità: visioni, collaborazione ed esperienze” che si terrà oggi in webinar, organizzato con la Direzione Regionale dell’INAIL, l’Ordine Assistenti Sociali del Piemonte ricorda la 73ª Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul lavoro dello scorso 8 ottobre, un’occasione per riflettere sul tema della sicurezza sul lavoro, che non è un lusso ma un diritto di ogni persona
Domenica 8 ottobre 2023 si è tenuto come ogni anno dalla sua istituzione avvenuta il 26 novembre 1950 da parte dell’Associazione Nazionale Vittime Infortuni sul lavoro – ANMIL, la giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro.
Questa 73ª edizione è stata incentrata sull’analisi delle condizioni degli infortunati sul lavoro e dei congiunti delle vittime di incidenti mortali, alla luce della necessità di una revisione del Testo unico infortuni. Durante l’incontro, il Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro e l’Anmil hanno siglato un protocollo d’intesa, di durata biennale, finalizzato a promuovere la cultura della sicurezza sul lavoro e a ricollocare gli infortunati, i familiari superstiti e le persone con disabilità.
I dati sul fenomeno infortunistico messi pubblicamente a disposizione ogni anno dall’INAIL confermano una progressiva e costante involuzione nel garantire ai lavoratori il diritto e dovere della loro tutela in termini di salute e sicurezza, che è più evidente in alcuni settori produttivi di altri, caratterizzati dall’alto rischio delle lavorazioni, ma anche in nuovi ambiti, dove il rischio prima era minore se non addirittura assente.
Alla luce di queste riflessioni, è doveroso chiedersi come garantire l’effettiva tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e come migliorare l’effettiva tutela di quegli stessi lavoratori, che a seguito di infortunio sul lavoro o malattia professionale, abbiano riportato una disabilità da lavoro. Un altro quesito da porsi è quello di come garantire l’effettivo recupero dell’autonomia e il reinserimento sociale e lavorativo delle persone con disabilità da lavoro, supportando altresì i loro familiari, e i familiari superstiti delle vittime di infortuni mortali sul lavoro.
A tali domande, gli e le Assistenti Sociali sono pronti a fornire il loro contributo per trovare adeguate risposte, in collaborazione con tutti gli attori preposti e le altre professioni che operano in materia, mettendo a disposizione le proprie competenze scientifiche, le proprie professionalità e la propria esperienza operativa.
L’Assistente Sociale sulla base dei bisogni rilevati e la conoscenza delle situazioni sul fenomeno infortunistico, è in grado di fornire spunti di riflessione e contributi per garantire l’effettiva applicazione della tutela della salute e sicurezza dei lavoratori agendo sugli organi e gli enti competenti in materia di politiche e interventi di prevenzione. In virtù di questo punto di osservazione privilegiato sulle cause e sulle conseguenze degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali, l’Assistente Sociale svolge la delicata e fondamentale funzione di Advocacy di difesa dei diritti dei lavoratori che abbiano riportato una disabilità da lavoro in primis, ma indirettamente anche nei confronti di tutti i lavoratori, affinché la tutela della salute e la sicurezza siano sempre concretamente applicate e rispettate.
Oggi più che in passato il contributo del servizio sociale in un’ottica di lavoro e di interventi in rete con tutti gli attori coinvolti e preposti alla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, è fondamentale. Questo vale sia a livello di prevenzione che di politiche integrate socio-sanitarie e di reinserimento sociale e lavorativo. In questi ultimi anni in particolare, dopo la pandemia sanitaria e sociale, sono cambiate alcune delle esigenze, richieste e bisogni, ed è necessario in questo senso essere presenti e attenti per contribuire a favorire il ritorno al lavoro per chi l’ha perso o per esempio sta affrontando licenziamenti illegittimi, per le idoneità lavorative e il reinserimento, anche come forma di contrasto alla povertà. È importante che si sviluppi un lavoro di squadra e multidisciplinare anche insieme ai centri per l’impiego e alle agenzie per il lavoro, per garantire assistenza e supporto costanti e professionali.
Di seguito un commento di Antonio Attinà, presidente Ordine Assistenti Sociali del Piemonte: «Nel corso delle celebrazioni della giornata di quest’anno il Presidente Mattarella ha detto in un messaggio che “la sicurezza non è un costo, né tantomeno un lusso, ma un dovere cui corrisponde un diritto inalienabile di ogni persona”. Il Presidente Mattarella ha aggiunto che occorre un impegno corale, perché “morire in fabbrica, nei campi, in qualsiasi luogo di lavoro è uno scandalo inaccettabile per un Paese civile”. Nel suo intervento ha parlato infine di cultura della prevenzione ed è per questa ragione che ci uniamo – come Ordine del Piemonte – all’appello di responsabilità avviato in questa giornata ed esteso a tutto un mese, quello di ottobre, dedicato ai lavoratori e alla loro sicurezza, con la speranza che la rete dei controlli diventi sempre più efficace e che, con il tempo, la prevenzione sia più importante della soluzione trovata in emergenza, diventando non solo una priorità umana, ma politica».
Il contributo è stato redatto dai colleghi Davide Damosso (Direzione regionale INAIL), Barbara Filomeno (INAIL VCO e Rivoli), Piergiacomo Baroni (INAIL Novara)