Dal sito CNOAS.
Giornata contro la tratta: Gazzi “accendere le coscienze e restare umani per lottare contro questa nuova schiavitù”
Comunicato stampa del 18 ottobre 2017
Roma, 18 ottobre 2017. “La Giornata europea contro la tratta degli essere umani che si celebra oggi è una importante occasione per ribadire quanto siano decisivi, da un lato, una vasta e profonda mobilitazione delle coscienze dei cittadini e, dall’altro, un effettivo maggior impegno delle istituzioni perché venga condotta una lotta senza quartiere contro questo vergognoso crimine che offende e umilia le persone. La tratta di essere umani è una vera e propria forma di nuova schiavitù, un turpe fenomeno che deve essere combattuto con energia e impegno mettendo a disposizione per questo obiettivo tutte le necessarie risorse sia economiche che organizzative.”Così Gianmario Gazzi, Presidente del Consiglio nazionale degli Assistenti sociali.
“La tratta assume forme disgustose – dice anche Gazzi – se solo si pensa, ad esempio, che il numero dei preadolescenti sbarcati nel nostro Paese è cresciuto, negli ultimi cinque anni, di sei volte e che nel 2016 un migrante su sei giunto sulle coste italiane era un minore solo. Cresce anche, ovviamente, il numero delle minori non accompagnate, quadruplicato negli ultimi quattro anni. Questi numeri – esplosi ulteriormente proprio nell’ultimo anno – mostrano, da soli, quanto sia indispensabile spezzare le catene dell’omertà, delle complicità e della connivenza per evitare siano inghiotte vite e speranze di uomini e donne ignari e inconsapevoli del destino che li potrebbe attendere”.
“E’ impressionante sapere – continua – quanto vale il mercato della prostituzione in Italia: 90 milioni di euro al mese, tanto vale l’offerta delle carni umane di giovani donne mercificate ed acquistate dai clienti italiani. Denari, questi, che servono per ripagare i debiti agli aguzzini, in media 25.000 euro per ciascuna ragazza e nutrire – in particolare dalla Nigeria, ma non solo – nuovi trafficanti e nuovi viaggi in un sistema che pare non finire mai”.
Gazzi ricorda poi che “gli assistenti sociali sono in prima linea nella lotta contro queste odiose pratiche, tutti i giorni, nei servizi sanitari, sociali e nelle associazioni che lavorano per cercare di ridare dignità perduta a tante giovani. Ma l’impegno prosegue anche nei luoghi di sbarco, in hotspot, nelle strutture di prima accoglienza per cercare di intercettare subito le donne, molte delle quali minorenni, risultano particolarmente vulnerabili: è lì, nei primi giorni dall’arrivo in Italia che si deve intervenire e che si sta intervenendo per cercare di evitare che sia troppo tardi per strappare dalle mani degli aguzzini le giovani vittime”.
“La lotta contro la tratta – conclude il Presidente degli assistenti sociali italiani – ha bisogno di un continuo miglioramento e affinamento dei servizi sul territorio, di sempre nuovi strumenti e di risorse adeguate che consentano il loro effettivo funzionamento. Bastano anche piccoli ma importanti strumenti: come ad esempio la possibilità – che non sempre si realizza – dell’accesso garantito a tutti, attraverso tutti i gestori telefonici al numero verde gratuito antitratta. Ma accanto a tutto questo, non dobbiamo negarlo, dobbiamo pensare che la vera lotta alla tratta la faremo quando riusciremo a sconfiggere e a isolare i possibili clienti da quella odiosa pratica. Restare umani, essere umani vuol dire soprattutto questo”.