In Italia, si stimano oltre 700.000 giocatori adulti patologici (dati Istat 2016). Solo le slot machine in funzione sono 350.000, in circa 120 000 esercizi commerciali.
Nel territorio regionale, i pazienti affetti da ludopatia grave, seguiti dal sistema sanitario regionale, sono passati da 166 a 821, con un incremento di quasi il 500% in pochi anni. A questi si aggiungono altri 863 casi di dipendenza di livello secondario (dati Regione Piemonte 2016).
La ludopatia può portare, come indicato dal Ministero della Salute, a rovesci finanziari, alla compromissione dei rapporti e al divorzio, alla perdita del lavoro, allo sviluppo di dipendenza da droghe o da alcol fino al suicidio. Si tratta di un vero e proprio allarme sociale che, inevitabilmente, coinvolge la comunità tutta ed i professionisti dell’aiuto impegnati nei Servizi per le Dipendenze e non solo.
Il Consiglio degli Assistenti Sociali del Piemonte ha appreso dai mass-media gli sforzi fatti dal Comune di Biella, da gruppi consiliari di Cossato e dal Comune di Novara contro il proliferarsi delle sale slot. Battaglie politiche come queste vanno sostenute, a fronte anche di una normativa regionale (legge 9 del 2016) che limita la collocazione degli apparecchi per il gioco lecito ed attribuisce ai Comuni il compito di promuovere il monitoraggio del numero e della tipologia degli apparecchi da gioco.
Gli assistenti sociali sostengono le persone con disturbi da gioco d’azzardo patologico nei percorsi di consapevolezza e nel superare la loro dipendenza.
Promuovono, inoltre, azioni di prevenzione e di sensibilizzazione della comunità.
Il CROAS Piemonte