In memoria di Giulia Arduino, assistente sociale, già funzionaria dell’Assessorato all’Assistenza della Regione Piemonte e docente della Scuola diretta a fini speciali per assistenti sociali dell’Università degli Studi di Torino

In memoria di Giulia Arduino, assistente sociale, già funzionaria dell’ Assessorato all’Assistenza della Regione Piemonte e docente della Scuola diretta a fini speciali per assistenti sociali dell’Università degli Studi di Torino, mancata l’8 agosto 2020.

Tra i ricordi di chi l’ha conosciuta come collega, tra la metà degli anni ’70 e la metà degli anni ’90, vi sono le numerose  iniziative a cui ha concorso questa donna di grande carattere e personalità, competenza affinata e sicura, conosciuta anche per la sua sensibilità particolare.
Nel 1975 dall’Amministrazione provinciale di Torino fu comandata quale assistente sociale all’ Assessorato all’Assistenza della Regione Piemonte, dove mise immediatamente a disposizione la sua professionalità e competenza. In questo ruolo viene ricordata, con altre colleghe, per il lavoro di attuazione della legge 405/1975 per l’istituzione dei consultori famigliari e della legge 194/1978 per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza .
La sua partecipazione alla commissione Assistenza Sicurezza Sociale e Sanità e alla commissione Tecnica portò alla definizione del primo Piano di Sviluppo 1977/80 della Regione Piemonte.
In quegli anni viene ricordato anche il suo impegno per il riconoscimento del profilo professionale dell’ “assistente domiciliare e dei servizi tutelari” e l’istituzione dei corsi di formazione che, partiti in forma sperimentale nel 1977, videro la definizione con l’accordo sindacale del 1984. Il profilo evolse successivamente in quello di operatore socio sanitario.
Non è un caso, quindi, se negli anni ’90 giovani schiere di studentesse di servizio sociale la conobbero anche nel ruolo di docente attenta e precisa, durante il corso di programmazione, amministrazione e organizzazione dei servizi sociali al terzo anno di formazione universitaria per assistenti sociali.
Le testimonianze di affetto raccolte in questi mesi sono state ancora tante e, in molte, è stato espresso il ricordo di aver perso una persona capace di pensare e costruire, in quegli anni, programmi e politiche per promuovere e qualificare reti di servizi e di solidarietà, di rafforzare nell’agenda politica il ruolo della professione dell’assistente sociale insieme al significato di nuove professioni di aiuto alla persona, di trasmettere saperi.
Ciao Giulia. Arrivederci professoressa Arduino.
Colleghe ed ex allievi che ti hanno conosciuta.
Su richiesta dei colleghi lo comunichiamo alla comunità professionale esprimendo il nostro cordoglio.
Il Consiglio