14 aprile 2017. A Bra, una delle sette sorelle del cuneese, si parla di lavoro di comunità. Nei quotidiani online (Targatocn), viene riportata la dichiarazione del sindaco Bruna Sibille: “Nella nostra città, nessuno deve essere lasciato indietro. Nei limiti delle possibilità e delle risorse che ci sono, è indispensabile sostenere le famiglie, sempre con dignità.”
«L’asserzione di Sibille – dichiara Barbara Rosina, Presidente dell’Ordine degli Assistenti Sociali del Piemonte – non può lasciarci indifferenti. In un’epoca in cui sembra che la produttività e la cultura managerialista abbiano la meglio, sentire dagli amministratori pubblici parole che vanno nella direzione opposta è non solo rassicurante, ma ci fa capire (ancora una volta) che intraprendere strade diverse è possibile».
Rosina sottolinea poi come il richiamo alla dignità delle persone non sia affatto casuale e ci riporti al Codice Deontologico degli Assistenti sociali. «Si tratta di un valore – dice ancora – al quale corrispondono atteggiamenti operativi precisi, tra cui l’evitare di classificare in modo stereotipato i cittadini e considerarli come portatori di risorse e desideri.»
«Il Consiglio regionale dell’Ordine degli assistenti sociali del Piemonte – conclude Rosina – fa un plauso a tutti i sindaci, come Bruna Sibille, impegnati a favorire l’inclusione, la partecipazione e la costruzione di un welfare di comunità. A tutti loro va il nostro invito ad incontrarci per ragionare insieme su progetti pensati in un’ottica di integrazione delle professioni e a tutela dei nuovi e vecchi poveri. Un invito tanto più attuale ora che stanno prendendo corpo le misure di contrasto alla povertà con la definizione – da parte del Governo, proprio in queste ore – dell’ammontare delle risorse necessarie».
E, quindi, #nonlasciarenessunoindietro perché nel Piemonte vi siano solo città giuste!
Carmela, Francesca Longobardi – Consigliere CROAS Piemonte addetto stampa