Giornata Internazionale delle Famiglie 2023: l’Ordine Assistenti Sociali del Piemonte ricorda l’importante contributo del Sistema dei Servizi Sociali all’empowerment delle famiglie
Il 15 maggio di ogni anno si celebra la Festa internazionale della Famiglia, istituita nel 1993 dalle Nazioni Unite; la festa – nata per rafforzare il ruolo primario svolto dalla famiglia nella società per la coesione sociale, per lo sviluppo economico e per la solidarietà tra le generazioni – quest’anno compie 30 anni
Quest’anno la giornata è dedicata al tema “tendenze demografiche e famiglie”. La scelta del tema invita perciò a riflettere sul ruolo fondamentale della famiglia, anche per avviare una riflessione sul tema della denatalità, fenomeno diffuso a livello globale e che certamente non risparmia il nostro Paese.
La festa delle famiglie viene celebrata in molte città italiane; nel territorio della Regione Piemonte, in particolare, tutti i Centri per le famiglie e molti Comuni hanno organizzato spazi di confronto e dibattito, integrati con occasioni di festa, laboratori e giochi, musica, cene e momenti conviviali.
«Quella di oggi – spiega Filena Marangi, Assistente Sociale e Consigliera dell’Ordine Assistenti Sociali del Piemonte – è un’occasione di festa, ma le occasioni di festa non ci devono far dimenticare che la realtà delle famiglie italiane richiede oggi una maggiore consapevolezza sui cambiamenti intervenuti nella società e sui tanti modi di ‘fare famiglia’. Ci sembra importante, oggi in particolare, dare infatti valore e condividere uno slogan significativo promosso dalle Famiglie Arcobaleno: ‘famiglia è chi famiglia fa, per i diritti di tutti i figli e le figlie’. Una semplice formula che vuole ricordare la realtà di un mondo di famiglie che nelle proprie scelte sono tante e diverse».
È della stessa idea anche il Presidente dell’Ordine Assistenti Sociali del Piemonte, Antonio Attinà: «Gli Assistenti sociali operano per promuovere una visione che mira a sviluppare il protagonismo delle famiglie attraverso le pratiche professionali del servizio sociale di comunità. La finalità del Sistema di welfare e dei Servizi Sociali è di sostenere la famiglia nel suo ruolo di cura dei propri membri in tutte le fasi della vita e di offrire servizi e prestazioni che rispondano in modo efficace ai nuovi bisogni delle famiglie. Accanto a questa funzione descritta dalle leggi nazionali e regionali, che viene poi declinata nelle prestazioni essenziali offerte ai cittadini, da tempo la rete dei Servizi Sociali e dei diversi soggetti che concorrono alla costruzione di un sistema integrato, valorizzano l’empowerment delle famiglie, cioè lo sviluppo delle loro potenzialità e della loro responsabilizzazione, dando impulso al ruolo attivo e alla partecipazione delle famiglie nella coprogettazione dei servizi».
Per la famiglia si tratta di attivare un processo di trasformazione che da passiva fruitrice di servizi e interventi pensati da altri, la renda protagonista attiva e coautrice delle risposte ai propri bisogni.
In questo senso la famiglia non è più solo portatrice di problemi e bisogni dove si descrivono ed emergono solo limiti e difficoltà, ma si tratta di far emergere anche le sue risorse e il suo potenziale, stimolando la famiglia alla ricerca delle proprie soluzioni, anche grazie all’aiuto dei professionisti dei Servizi Sociali.
«Da soli – sottolinea Marangi – è difficile produrre cambiamento, diventa importante invece attivare percorsi di partecipazione e cittadinanza attiva per coinvolgere i cittadini, e le famiglie, nel comprendere i loro problemi e cercare le risposte, ma anche per creare circuiti virtuosi di corresponsabilità nella gestione del ‘bene pubblico».
Conclude Attinà: «È necessario trasformare l’esperienza di ognuno e dei diversi soggetti in narrazione collettiva di un territorio, far nascere una autentica partecipazione dei cittadini, farli diventare patrimonio comune del territorio e capitale sociale e far crescere una cultura comune in cui istituzioni e cittadini possano riconoscersi, perché anche di fronte alle difficoltà, le famiglie sappiano difendere quanto è stato fatto, oppure perché dopo un evento tragico come è stata la pandemia, sappiano ripartire rimettendo in circolo le proprie energie migliori».