NEWSLETTER – Ordine degli Assistenti Sociali del Piemonte
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LE TOP NEWS DI OTTOBRE Sintesi delle notizie principali Newsletter n. 4/2012- | ||
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L’ORDINE INFORMA
IL RIORDINO DELLE PROFESSIONI Con l’entrata in vigore del DPR 137 del 7 agosto 2012 viene, da un lato, evitata la soppressione degli Ordini Professionali; dall’altro si operano alcune scelte di fondo che andranno ad incidere sulla quotidianità di tutti i circa 2 milioni di professionisti “ordinati” italiani. Il DPR, sinteticamente, impone a tutti gli ordinamenti professionali: – la formazione continua obbligatoria; – il tirocinio obbligatorio; – l’assicurazione professionale obbligatoria; – attività disciplinare non più in capo all’Ordine bensì ad un organismo esterno i cui membri sono nominati dal Presidente del Tribunale del capoluogo di Regione. Il DPR “concede” a singoli Ordini Professionali” 1 anno di tempo (quindi sino ad agosto 2013) per emanare regolamenti e norme attuative che dovranno essere vagliati e validati dal Ministero Vigilante competente (nel nostro caso il Ministero della Giustizia). Data la complessità della materia stiamo predisponendo un numero monografico della newsletter! Nell’articolo successivo pubblichiamo alcune proposte/criticità espresse in sede legislativa dal Consiglio Nazionale evidenziando che la proposta complessiva di riordino professionale è stata stralciata e dovrà essere oggetto di specifico e successivo iter legislativo (siamo a fine legislatura e quindi i tempi saranno dilatati…) PRIMA DEL DECRETO L’Ordine degli Assistenti Sociali esprime le sue riflessioni sulla bozza di riforma
XII COMMISSIONE PERMANENTE (Affari sociali) Il Croas Piemonte aveva aderito alla petizione per il raggiungimento dei Livelli Essenziali di Assistenza (L.E.A.) promossa dalla Fondazione Promozione Sociale di Torino. L’11 luglio la petizione è giunta all’esame della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati. ASSICURAZIONE PROFESSIONALE
CONSULENZA LEGALE A FAVORE DEGLI ISCRITTI Si invitano i colleghi che intendano avvalersi di consulenza legale in materia di stretta pertinenza professionale a far pervenire via mail alla segreteria i quesiti (specificando in sintesi la fattispecie). Valutata la pertinenza della richiesta si procederà all’inoltro al consulente. Non è possibile prendere in considerazione problematiche di natura sindacale. Per ulteriori informazioni potete contattare il Segretario dell’Ordine, dal lunedì al venerdì, dalle 16.30 alle 18.00 al numero 377-322.71.52 L’ORDINE DEGLI ASSISTENTI SOCIALI DICHIARA LA PROPRIA ADESIONE ALLA “RETE ITALIANA PER IL RITORNO VOLONTARIO ASSISTITO”, IN FASE DI PRESENTAZIONE QUALE PARTNER DELLA “RETE DI SOSTEGNO”
VUOI FARTI CONOSCERE DAL WEB? S.O.S. Servizi Sociali On Line mette a disposizione uno spazio del proprio sito in cambio di un piccolo rimborso spese per la gestione. VUOI ESSERE UTILE ALLA RICERCA? La collega Barbara Rosina sta avviando una ricerca di dottorato sul tema “Promuovere Il Benessere Dei Bambini: Una Riflessione Sulle Metodologie Di Intervento Quando Un Genitore È Affetto Da Malattia Mentale” e cerca assistenti sociali e psichiatri disponibili a sottoporsi ad un’intervista. Per adesioni, scrivere a b.rosina_ricerca@libero.it COMUNICATI STAMPA DEGLI ORDINIDal Consiglio nazionale dell’Ordine degli Assistenti sociali sul caso del minore di Padova
NOTIZIE DAL WEBOltre 31 miliardi il “costo sociale” del consumo di droga Relazione al Parlamento. Costi sociali e sanitari: nel 2011 lo Stato ha speso il 2% del Pil, ma per ogni euro investito in cure 6 di benefici. Circa 2 miliardi in attività di contrasto, quasi la metà per la detenzione
ROMA – Costi per l’acquisto delle sostanze, costi di contrasto e detenzione, costi socio-sanitari e perdita di produttività: nel 2011 la spesa sociale è di 31,2 miliardi di euro (2% del Pil) nella lotta alla droga. Lo rileva la Relazione Annuale al Parlamento 2012. Difficile quantificare il costo imputabile all’acquisto delle sostanze ma, in base alla stima sui consumi nella popolazione generale, secondo gli osservatori il “valore medio di 22,6 miliardi di euro incide per una quota del 72,3% sul totale dei costi sociali”. Seconda voce in questo “bilancio” per importanza (15%) i costi derivanti dalla perdita di produttività pari a 4,7 miliardi di euro, di cui la maggior parte riguarda la perdita di produttività in senso stretto, il 12% la perdita per morte prematura e il 20% per incidenti stradali. Lo Stato spende poi circa 2 miliardi di euro (7,1% del totale) in attività di contrasto alla tossicodipendenza di cui quasi la metà (48,2%) per la detenzione, il 18,7% per le attività delle forze dell’ordine e il 32,6% per le attività di tribunali e prefetture. 1,8 miliardi per l’assistenza socio-sanitaria. Non ultimo il capito dell’assistenza sanitaria che però fa registrare anche qualche beneficio in termini di risparmio. La spesa complessiva è di 1,8 miliardi di euro, di cui il 40,2% per la cura delle patologie correlate, il 40,0% per l’assistenza dei soggetti presso i servizi e il 14,2% per l’assistenza nelle strutture socio-riabilitative. Ma a fronte di ogni miliardo circa di euro investiti nell’anno per l’assistenza socio-sanitaria ne deriva un beneficio diretto di circa 6 miliardi. C’è, da un lato, il risparmio per il mancato acquisto delle sostanze da parte dei tossicodipendenti in trattamento, che passa da da 2,19 miliardi a 8,8 milardi, a cui si aggiunge il reddito da lavoro dei soggetti riabilitati e nuovamente reinseriti nel mondo del lavoro (3,9 miliardi euro), per un totale di almeno 6 miliardi di benefici. Cresce l’investimento delle regioni. Circa 48 milioni di euro investiti in prevenzione dalle regioni, che hanno aumentato l’investimento nel settore del 60%. Toscana, Lombardia, Emilia Romagna e Lazio, le regioni che più hanno investito in prevenzione selettiva (mirata a gruppi specifici). Il Dipartimento delle politiche antidroga nel 2011 ha finanziato progetti di prevenzione universale (campagna nazionale) e prevenzione selettiva (progetti per genitori, scuole, posti di lavoro, incidenti stradali) per il 21 % del proprio budget annuale per un totale di 1.497.000 euro. Il welfare 2.0 dell’Ufficio Pio di Torino Il dibattito intorno ai modelli di welfare innovativi Recentemente il dibattito sui nuovi modelli di welfare, che propongono di affiancare alle azioni tradizionalmente garantite da soggetti istituzionali quelle svolte da realtà non appartenenti al settore pubblico, si è fatto progressivamente più intenso. Diversi sono i termini che negli ultimi mesi sono stati utilizzati per indicare tali sistemi innovativi in tema di politiche sociali – secondo welfare, welfare sussidiario, welfare privato, welfare 2.0 – ma, molto spesso, tanto dal punto di vista dei soggetti coinvolti che delle misure da essi previste, non è del tutto chiaro quali siano le caratteristiche proprie di questi modelli. Appare pertanto utile cercare di individuare e analizzare i principali approcci che, seppur attraverso termini e modalità differenti, propongono di uscire dalla crisi modificando gli attuali sistemi di welfare da un punto di vista strutturale, organizzativo e, soprattutto, culturale. Attraverso alcune analisi, che proporremo nelle prossime settimane, cercheremo pertanto di capire quali siano i caratteri e le prospettive di tali modelli innovativi. L’Ufficio Pio e il welfare 2.0 Uno degli approcci più interessanti è sicuramente quello concettualizzato nel mese di luglio dall’Ufficio Pio di Torino, ente strumentale della Compagnia di San Paolo, che nel corso della presentazione del proprio Bilancio di Missione per il 2012, intitolato “Pionieri del welfare 2.0”, ha individuato i caratteri peculiari del modello di welfare verso cui il nostro Paese dovrebbe orientarsi. L’attuale situazione economica e sociale, secondo i funzionari dell’Ufficio Pio, rende sempre più evidente la crescita diffusa della povertà, l’aumento del numero di persone che da vulnerabili diventano bisognose e le difficoltà dello Stato nel garantire i servizi di assistenza necessari per fronteggiare la crisi. In Italia il welfare state “tradizionale”, basato principalmente sul ruolo svolto dalla famiglia e dallo Stato, non è più efficace come un tempo e, per tale ragione, appare necessario attuare un cambiamento radicale nell’impostazione con cui si aiutano le persone attraverso l’adozione di una nuova idea di welfare: il welfare 2.0. I CONSORZI SOCIO ASSISTENZIALI SONO SALVI Qui di seguito le riflessioni di Ivana Borsotto, Presidente del Consorzio Monviso Solidale.
AVVISO AGLI STUDENTI Ti sei iscritto all’esame di Stato? L’Ordine Professionale organizza un incontro di preparazione all’Esame di Stato che si terrà presso la sede dell’Ordine nella giornata di: SABATO 27 OTTOBRE 2012 Dalle 9.30 alle 13.00 per i candidati albo B Dalle 14.30 alle 18.00 per i candidati albo A PROGRAMMA Avviso Corso prep.esame stato 2012 sessione di novembre |
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14 dicembre, TORINO
Il percorso formativo dal titolo “Deontologia e Responsabilità dell’Assistenti Sociale”, organizzato dall’Ordine degli Assistenti Sociali del Piemonte, sta volgendo al temine.Stiamo organizzando il seminario di restituzione del percorso che si terrà venerdì 14 Dicembre 2012 a Torino, in sede da destinarsi. 25-27 ottobre, GENOVA L’AUTUMN SCHOOL DELL’AIDOSS L’Autumn school di quest’anno ha lo scopo di avviare una ampia e articolata riflessione sul tema della competenze necessarie agli assistenti sociali di oggi e di domani che coinvolga, oltre ai soci AIDOSS, da una parte, esponenti del mondo accademico e colleghi di diverse discipline che contribuiscono a formare l’assistente sociale e, dall’altra soggetti rappresentativi della professione ai vari livelli: Ordine e associazioni. 24 ottobre e 7 novembre, TORRE PELLICE (TO) Seminari sul tema “L’Auto Mutuo Aiuto rivolto a caregivers di anziani non autosufficienti” sono organizzati dalla “Bottega del Possibile“. Ottobre-Maggio, Torino Convegni,”Tra il dire ed il fare c’è sempre il mare“, organizzati dal Centro Tutela Minori della Cooperativa Paradigma in collaborazione con l’Agenzia Riflessi S.r.l. |
ORDINE DEGLI ASSISTENTI SOCIALI DEL PIEMONTE
Redazione a cura di Carmela, F. Longobardi, Assistente Sociale e Giornalista Pubblicista
e di Andrea Pavese, Segretario dell’Ordine degli Assistenti Sociali del Piemonte
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