3 dicembre 2025 Giornata Internazionale delle persone con disabilità – nuove prospettive con l’ultima riforma

Oggi è la giornata Internazionale delle persone con disabilità , indetta dalle Nazioni Unite. Diventa ancora una volta l’occasione per interrogarsi sulle novità, sui dubbi e sulle prospettive future che la riforma sulla disabilità ha portato con sé.
Cosa cambia con il DLgs 62/2024?
“Potrà bastare una nuova semantica? Si chiede Carlo Giacobini (consulente per i diritti di CoorDown) in un articolo pubblicato su Animazione Sociale. Le nuove accezioni di “progetto di vita”, “partecipazione” , “coprogettazione” pongono dilemmi, comportano ricadute pratiche non
di poco conto.
Il DLgs 62/2024, pubblicato il 14 maggio 2024, quale attuazione della legge delega n. 227 del 22/12/2021, fornisce una definizione della condizione di disabilità, mettendo in risalto la persona piuttosto che la condizione invalidante. Definisce il Progetto di Vita Individuale, Personalizzato e Partecipato (PdVIPP) come il fulcro della Riforma della Disabilità. Il decreto trasforma il progetto da facoltà a dovere per la Pubblica Amministrazione, mettendo la persona con disabilità al centro del sistema e abbandonando il modello biomedico per un approccio biopsicosociale.
Ad occuparsi del progetto di vita è l’art. 18 del d.lgs 62 secondo il quale “il progetto di vita individua, per qualità, quantità ed intensità, gli strumenti, le risorse, gli interventi, i benefici, le prestazioni, i servizi e gli accomodamenti ragionevoli, volti anche ad eliminare e a prevenire le barriere e ad attivare i supporti necessari per l’inclusione e la partecipazione della persona stessa nei diversi ambiti di vita, compresi quelli scolastici, della formazione superiore, abitativi, lavorativi
e sociali”.
Non è quindi solo un documento burocratico, ma uno strumento dinamico e strategico che coordina interventi di diversi settori (sociale, sanitario, scolastico, lavorativo) e coinvolge la persona, la sua famiglia e i professionisti per aiutarla a raggiungere obiettivi e desideri.
Cosa prevede il Progetto di Vita?​
Prevede un approccio globale:
 considera la persona nella sua interezza, integrando aspetti legati all'apprendimento, alla socialità, all’affettività, alla formazione, al lavoro, all’abitazione e alla salute ​
 valorizza la partecipazione attiva (un processo costruito con la persona, non sulla persona, garantendole il diritto di scelta e di autodeterminazione)​
Prevede il coinvolgimento di diversi attori (famiglia, scuola, servizi comunali, ASL e altri professionisti); quindi ha una doppia natura: individuale e comunitaria
Prevede la definizione di obiettivi e supporti (identifica gli strumenti e le risorse necessarie per raggiungere obiettivi personali, valorizzando i punti di forza e i facilitatori piuttosto che le mancanze della persona) ​
Prevede un atteggiamento di flessibilità. “Si tratta di una sfida da sottrarre al pericolo” – come sottolineano M. Colleoni, C. Giacobini, M. Paolini – “di ridurre il progetto di vita a dispositivo tecnico, smarrendone la dimensione processuale, che impone di ‘scrivere a matita’ i progetti di vita”, adattandoli ai cambiamenti nel corso del tempo.
​Il Progetto di vita serve a costruire il futuro, non solo a organizzare il presente, secondo una prospettiva che pone l’ accento non unicamente sul bisogno ma sui desideri e le aspirazioni della persona. Questa prospettiva ci consente di incontrare la persona con disabilità non solo come “malata” o “mancante di qualcosa” (accento sulla diagnosi), oppure mettendo al centro l’autonomia (mito dell’autonomia: una persona è felice solo se riesce a fare molte cose da sola), ma sulla dimensione desiderante , intendendo il “desiderio” come “la spinta vitale che orienta le energie e sostiene la possibilità di crescita e di miglioramento di sè” (Colleoni 2025). ​
In questo consiste il processo emancipatorio. Le aspirazioni individuali diventano un elemento collettivo, in quanto la società si adopera per rendere esigibili tali aspirazioni. ​

L’esperienza ci dice che si può fare
 Dal 1° gennaio 2027, tutte le persone con disabilità avranno diritto ad avere un progetto di vita personalizzato e costruito secondo queste nuove regole.​
 Questi progetti costruiranno sistemi di sostegni personali con un effetto sulla collettività.​
 Negli ultimi 20 anni molte persone e comunità hanno lavorato insieme per costruire progetti di vita rispettosi dei diritti della persona.​ Grazie a questa esperienza, abbiamo capito che è possibile cambiare i contesti in cui si vive, per renderli accessibili e inclusivi, trasformandoli in luoghi, attività, relazioni a cui tutte le persone possono prendere parte. Questo in attuazione della Convenzione dell’ONU, approvata il 13 dicembre del 2006.
Non è solo un cambio di paradigma.
“Si tratta di un’occasione storica. Non possiamo sprecarla” (Cecilia Marchisio, 2025)